CAMPOBASSO, 27 GENNAIO 2020 – IL PRESIDENTE MICONE SUL GIORNO DELLA MEMORIA: UN’OCCASIONE PER RICORDARE QUEI TRAGICI EVENTI E GRIDARE CON FORZA UN NO AD OGNI FORMA DI RAZZISMO E DISCRIMINAZIONE E UN SI ALLA SOLIDARIETÀ E AL RISPETTO DEGLI ALTRI
In occasione del Giorno della Memoria, il Presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone, ha dichiarato:
“Il Giorno della Memoria è conosciuto anche come Giorno della “Shoah”, il cui significato letterale è notoriamente “tempesta devastante”. Non si può negare, difatti, che l’azione che il regime nazionalsocialista tedesco pose in essere nella Germania degli anni ’30, per espanderla poi nel resto dell’Europa occupata dal Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale, nei confronti degli ebrei innanzitutto, ma anche degli zingari, degli omosessuali, degli handicappati, dei dissidenti politici, fu davvero una tempesta che devastò l’umanità intera, in tutti i gradi di civiltà fino ad allora raggiunti e in ciascuno dei valori positivi che universalmente venivano ufficialmente professati da gran parte delle Nazioni e dagli Stati dei cinque continenti. Una tempesta nella quale il tormentoso vento del razzismo, si sommò alla pioggia incessante dell’intolleranza politica; agli assordanti tuoni dell’omofobia, seguirono gli accecanti lampi e i luminosi fulmini del disprezzo di chi era ritenuto inutile per la società perché più debole fisicamente o psicologicamente. Una tempesta che rese maggiormente dannoso quel più grande e diffuso uragano che fu il conflitto che coinvolse gran parte del pianeta tra il 1944 e il 1945, che registrò la morte di oltre 50 milioni di persone tra soldati e civili, ed un numero ancor più grande di feriti e di famiglie distrutte o devastate dalla perdita degli affetti più cari.
Le plumbee e fitte nubi che si addensarono in quegli anni sull’Europa, però, furono più volte trafitte dai gesti benefici di uomini che seppero, a rischio della propria vita, opporsi al male perpetrato da altri, in modo particolarmente crudele e fanatico, nei confronti di loro simili indifesi e senza colpa alcuna, se non quella di esistere e vivere in quei sfortunati paesi, tra cui il nostro, e in quel determinato momento storico.
Il Giorno della Memoria, infatti, è nato per mantenere ferma, vigile e operosa la memoria della devastazione di un’ideologia, quella nazista, che degenerò, fino ad arrivare all’eccidio industrializzato di milioni di persone nei campi di sterminio generando un’inedita forma di criminalità organizzata e strutturata anche in forme giuridiche nei confronti di tutta l’umanità. Quello di oggi, però, vuole essere anche un’occasione per tenere memoria di chi seppe opporsi a questa follia, ponendo a rischio la propria vita e quella degli affetti più cari per dare aiuto, ricovero e sostegno a coloro i quali erano divenuti obiettivo della persecuzione nazista.
Questo Giorno, insomma, serve a ricordarci che la società che l’Europa e l’Italia hanno costruito dopo la seconda guerra mondiale, si basava ieri, si basa oggi, e dovrà basarsi domani, sul rigetto “senza se e senza ma” dell’esempio negativo di ogni forma di discriminazione di tipo razziale, religiosa, ideologica, sessuale o di ogni altro genere. Parimenti l’Europa e l’Italia trovano fondamento, e continua motivazione, negli esempi positivi di valore che in quell’epoca si concretizzarono in donne e uomini comuni, che con gesti tanto coraggiosi quanto gratuiti, seppero meritarsi il titolo che il popolo ebraico da millenni attribuisce a chi, come recita il Talmud, “salvando una sola vita, salva l’intero mondo”: “giusto tra i giusti”.
Il Consiglio regionale in tutte le sue componenti istituzionali e politiche partecipa convintamente alla commemorazione di questo Giorno, rinnovando la volontà e la determinazione a voler svolgere il proprio compito legislativo e di programmazione socio-economica del territorio molisano, improntando la propria azione al mantenimento della memoria del passato e ai principi fondanti della nostra democrazia: giustizia, libertà, rispetto, tolleranza, apertura al dialogo, riconoscimento e accettazione reciproca, solidarietà e comprensione delle altrui posizioni politiche, religiose, ideologiche e culturali. Principi che vengono con forza richiamati e rievocati dal ricordo degli esempi positivi di quei “giusti” che non si fecero fermare dalla tempesta devastante, e dalla memoria di quei milioni di innocenti che furono spazzati via nel fisico, ma non nell’essenza dell’animo, dalla tempesta devastante”.