CAMPOBASSO, 8 AGOSTO 2019 – MESSAGGIO PRESIDENTE MICONE PER LA GIORNATA DEL SACRIFICIO DEL LAVORO ITALIANO NEL MONDO E PER LE VITTIME DI MARCINELLE
In occasione della ricorrenza della tragedia di Marcinelle in Belgio, nella quale persero la vita 136 lavoratori immigrati italiani, di cui 7 provenienti dal Molise, e in relazione alla Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, istituita nel 2001 proprio in ricordo di quell’evento, il Presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone, ha dichiarato:
“Il ricordo della tragedia che ebbe come scena la miniera di Marcinelle l’8 agosto del 1956, racchiude e rievoca il dramma del lavoro che non c’è e che bisogna andarlo a trovare in un paese lontano, dell’occupazione sottopagata ed esposta a pericoli di ogni genere, della cupidigia di alcuni imprenditori che per il maggior guadagno non tengono conto delle iniziative di prevenzione del rischio e quindi di una sana azione di sicurezza per i propri dipendenti. Tutte condizioni che hanno determinato perdite di vita e gravi invalidità prima di quell’8 agosto 1956, ma che purtroppo ne hanno causato tanti altri anche dopo; segno evidente che l’uomo moderno e post industriale non ha sempre saputo imparare dagli errori del passato. Certo sul tema della sicurezza tante cose sono cambiate dal quel 1956. Sono nate iniziative, figure professionali, corsi di studio, programmazioni specifiche e tecniche, ma purtroppo ancora si continua a morire sui posti di lavoro per errori e superficialità. Ancora oggi si parte dalla propria terra per andare a cercare in altri luoghi un’occupazione; ancora si devono accettare condizioni di lavoro pericolose pur di portare a casa uno stipendio. Dunque da questa Giornata, e quindi dal ricordo di Marcinelle e da tanti altri come quello, giunge un monito alle istituzioni pubbliche, ma anche al mondo dell’economia e del lavoro, affinché si operi insieme per costruire una civiltà in cui al giusto profitto per una sana intrapresa corrisponda una qualificata prestazione di lavoro, svolta in sicurezza e pagata adeguatamente. Proprio ieri il Consiglio regionale ha svolto una seduta monotematica sull’emergenza occupazione e sulle politiche attive e passive del lavoro. Seduta sollecitata anche dalle rappresentanze sindacali per offrire una risposta corale alle problematiche del lavoro. In questo confronto le varie forze politiche hanno analizzato la situazione economico-occupazionale e hanno cercato di individuare delle strategie d’azione nella consapevolezza di dover interagire con molti altri attori (lo Stato, il mondo delle imprese e del lavoro), e con altrettanti fattori internazionali e locali (le crisi dei mercati, le deflazioni, le recessioni). Allora forse il modo migliore che abbiamo per onorare quei morti, e tutte quelle vittime che di eventi similari, può e deve essere quello di lavorare insieme, senza divisioni e strumentalizzazioni, mettendo a disposizione idee, progetti e strategie per creare nuove opportunità di lavoro in questa terra e garantire ai nostri giovani un futuro possibile. Un futuro che sia il compimento delle speranza e delle fatiche dei nostri nonni che non indugiarono a partire per terre straniere al fine di offrire alle proprie famiglie e alla comunità un progresso e uno sviluppo che noi dobbiamo mantenere e implementare in loro memoria”.